Scighera
                              Nebbia

Caterina Sangalli Bianchi     (1922 / 2002 Bovisio Masciago - Milano)

 

     Scighera spessa in la Brianza bassa

     che scond el sô e quatta-giò tuscoss,

     scighera che te bagna tant l'è grassa,

     marsciss i foeuj e la sfregiss i oss.

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     Scighera grisa e tanto caprizziosa

     che guzza j oeucc e che la taja el fiaa...,

     scighera malinconica e preziosa

     perché lee la me scond quand mì gh'hoo maa...

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     Mì te spettavi, dolza provvidenza,

     come on amis el spetta l'altr'amis,

     perché de tì mi podi nò fà senza,

     ai mè magon ghe doo la toa cornis.

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     Infagottada in la toa coverta,

     che ten fassada tutta la mia pell,

     me senti quasi al cald...,'me ona luserta

     che sbigna el sô de sora del tò vell.

Nebbia fitta  nella bassa Brianza

che nasconde il sole e copre tutto,

nebbia che ti bagna tanto è densa

marcisce le foglie e raffredda le ossa-

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Nebbia grigia e tanto capricciosa

che fa aguzzare gli occhi e taglia il fiato...

nebbia malinconica e preziosa

perché lei mi nasconde quando io ho male...

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Io ti aspettavo dolce provvidenza,

come un amico aspetta l'altro amico,

perché di te non posso fare senza,

ai miei sconforti dò la tua cornice.

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Infagottata nella tua coperta,

che tiene fasciata tutta la mia pelle,

mi sento quasi al caldo... come una lucertola

che guarda di sottecchi il sole al di sopra del tuo velo.

 

 

L'Autrice descrive meravigliosamente la sensazione di protezione data dalla nebbia; in essa vedi solo l'amica che ti nasconde agli occhi del mondo e ti senti libera di esprimere in pieno i tuoi sentimenti più intimi. Sparisce il disagio dell'umidità che penetra nelle ossa, e rimane solo il piacere di "sentirsi" invisibile e al sicuro! Per aver provato più volte queste emozioni (quando d'inverno la nebbia era una compagna quotidiana!) e per aver conosciuto  l'Autrice stessa, posso dire di amare profondamente questa lirica !

(Libera traduzione e commento di Nonna Giuse)