Parlatt d'amor

                                                                Parlarti d'amore

 

 

Della poetessa milanese Paola Cavanna

 

          Da duu mes la mia vita

          a l'è un gran rebelòtt

          son nervosa, stremida

          gh'hoo pù temp per nagòtt

 

          T'hee traa a l'ari el mè mond

          domà cont on sorris

          el mè coeur se sconfond

          ma l'è inscì el Paradis?

 

          Pensi a tì tutt el dì

          e de nòtt dòrmi pù

          son lì pronta a sentì...

          T'hee ciamaa? Salti sù

 

          Del tò ben son gelosa

          anca se soo giammò

          che per 'na quai smorfiosa

          te me molaree giò

 

          Per incoeu te see 'l mè

          de mì te gh'hee bisògn

          e per mì quest l'è assee

          hoo daa vita ai mè sògn

 

          Come adess che a brasciamm

          mì te senti irrequiett

          l'è el tò moeud de cercamm

          me sbottòni el corsett...

 

.         ... e te tettet el latt

          mè patan, mè berin

          adess basta parlatt

          fa la nanna bambin!

          Da due mesi la mia vita

          è una  gran confusione

          sono nervosa, spaventata

          non ho più tempo per nulla

 

          Hai buttato all'aria il mio mondo

          solo con un tuo sorriso

          il mio cuore si confonde

          ma è così il Paradiso?

 

          Penso a te tutto il giorno

          e di notte non dormo

          sono lì pronta a sentire...

         Mi hai chiamata? Mi alzo subito

 

          Del tuo bene sono gelosa

          anche se lo so già

          che per una qualche smorfiosa

          mi abbandonerai

 

         Per adesso sei mio

          e di me hai bisogno

          a me questo basta

          ho dato vita hai miei sogni

 

          Come adesso che abbracciandomi

          io ti sento irrequieto

          è il tuo modo di cercarmi

          e mi slaccio il corsetto...

 

          e tu succhi il mio latte

          mio bamboccio, mio agnellino

          adesso basta parlarti

         fai la nanna bambino!
 

 

      

Questa poesia è permeata da una ridda di sentimenti;  la neo mamma passa dalla confusione alla paura, dalla tenerezza alla preoccupazione, dal sentirsi indispensabile al morso della gelosia;  nel sorriso, paragonabile alla gioia del Paradiso, che la sua creatura le rivolge, vede già anche quello che il suo berin rivolgerà, più avanti nel tempo, ad un'altra donna ...una quai smorfiosa...     

Ed  ecco  che il dolore del futuro abbandono si fa sentire. Ma nella  mamma ancora una volta prevale l'amore e vivendo pienamente il presente allatta il suo "patan" e lo culla dolcemente!

 

( Libera traduzione e commento di Nonna Giuse)