Dedicato alle mamme          

                          di Rabindranath Tagore (Calcutta 1861 /Santiniketan-(asilo di pace)Bolpur 1941)

 

"Da dove vengo, dove mi hai trovato?" domanda il bimbo alla mamma.

Lei piange e ride ad un tempo e, stringendo il bimbo al petto, gli risponde: Tesoro mio, eri nascosto nel mio cuore, eri il suo desiderio.

Eri nelle bambole della mia infanzia quando, ogni mattina, modellavo nell'argilla l'immagine del mio Dio, eri tu che facevo e rifacevo.

Tu eri sull'altare con la divinità del nostro focolare; adorandola, adoravo te.

In tutte le mia speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, in quella di mia madre, sei tu che hai vissuto.

Lo spirito immortale che protegge il nostro focolare ti coccola sul suo seno dalla notte dei tempi.

Nella mia infanzia quando il cuore apriva i suoi petali, tu lo avviluppavi, come profumo inebriante.

La tua delicata freschezza vellutava le mie giovani membra come il riflesso della rugiada che precede l'aurora.

Tu , piccolo del cielo, hai preso per sorella gemella la luce del primo mattino, tu sei stato portato dalle onde della vita

 universale che ti ha infine posato sul mio cuore.

Mentre contemplo il tuo viso, il mistero mi inghiotte; tu che appartieni a tutti mi sei stato donato!

Per paura che mi scappi, ti tengo stretto al cuore.

Quale magia il tesoro del mondo ha consegnato nelle mie fragili braccia?

 

Tagore noto anche come Gueredev, poeta, drammaturgo e filosofo, definito "meraviglioso Poeta dell'Amore e dell'Amicizia"  fu insignito del

 Premio Nobel per la Letteratura nel 1913.