Més de Novémber

 

Regordass de Sant e Mort (1 e 2 novembre) vardee che l’è un grand confòrt. Ricordarsi dei Santi e dei Morti, guardate che è un grande conforto. Chiaro riferimento alle preghiere, che confortano chi è nel dolore.
   
A san Martin (11 novembre) l’inverna l’è vesin A San Martino l’inverno è vicino.
   
Per san Martin tutt el most l’è vin. Per San Martino tutto il mosto è vino. Il mosto è il succo dell’uva non ancora fermentato; compiuta la fermentazione diviene vino.
   
L’inverna a san Clement (12) el cascia on dent L’inverno a San Clemente mette un dente. L'inverno cresce, avanza.
   
A santa Caterina (25) ò név ò brìna A Santa Caterina, o neve o brina. L’inverno è ormai imminente col suo bianco mantello.
   
A sant Andreja (30), monta el frègg in cardeja A Sant’Andrea, il freddo monta in seggiola. Questo proverbio ha una doppia chiave di lettura; la prima è – l’inverno si siede, e ci sta per un po’ – l’altra, che è quella giusta, - l’inverno sale in cattedra, e tiene lezione. Infatti la stagione è ormai sua.
   
November l’è Caìn: ò se paga el fitt, ò se fà san Martin.

 Novembre è Caino: o si paga l’affitto, o si fa San Martino. Significava traslocare, sgomberare. I contadini che per quella data non potevano pagare l’affitto pattuito, dovevano lasciare liberi i locali. Da qui il detto: "Trii san Martin, un foeugh" (dopo tre traslochi, i mobili erano ormai tanto rovinati che servivano solo per far fuoco). Anche in Piemonte, il giorno di San Martino era dedicato agli sgomberi. Pare infatti che Vittorio Emanuele II, prima della battaglia di San Martino, (1859) dicesse in piemontese ai suoi soldati: "Coraggio figlioli, altrimenti gli Austriaci ci faranno fare San Martino". Voleva dire: " Ci faranno sgombrare dalle nostre posizioni".

 

   
Dìss el frègg: se per sant Andreja nòn vegnarò, per sant Ambroeus nòn fallerò. Dice il freddo: se per Sant'Andrea non verrò, per Sant'Ambrogio non sbaglierò.