Fà el gir di sètt ges
                     Fare il giro delle sette chiese

 

 

Anticamente quando "il Giorno dei Sepolcri" cadeva di giovedì, (oggi quel rito si celebra il venerdì santo) per chiedere perdono dei peccati e fare penitenza era in uso la preghiera recitata davanti al sepolcro ( "scuroeu "  scurolo)  di sette diverse chiese. Nei paesi dove esisteva una sola chiesa si pregava girando sette volte attorno ad essa . In Milano le sette chiese con i capolavori sulla Passione  (del compianto) da visitare  potevano essere  nell'ordine :

Santa Maria delle Grazie, con il celebre Cenacolo di Leonardo custodito nel refettorio, e all'interno del santuario, la cappella di Santa Corona, con scene della Crocifissione , l'Ecce Homo e la Flagellazione di Gaudenzio Ferrari.

Santa Maria della Passione, con l'Ultima Cena del medesimo Ferrari ( una delle rarissime con la tavola per il lungo). In questa chiesa situata vicino al Conservatorio si usava pregare anche davanti alla bellissima Deposizione di Bernardino Luini.

San Maurizio al Monastero Maggiore dove, sempre il Luini, dipinse il volto dolce e rassegnato di Cristo legato alla colonna e deriso, con sberleffi e linguacce, da due brutti ceffi.

Sant'Eustorgio, dove su un capitello dipinto nel 1290 circa, c'è il sofferente Cristo patiens fra due angeli che lo consolano, oltre ad un Crocifisso su tavola del Duecento (una delle pochissime pitture su tavola).

San Marco, con l'affresco gotico della Crocifissione  contornata da Sant'Agostino e le pie donne.

Santa Maria presso San Satiro, le cui origini si fanno risalire all'876, dove si può ammirare il gruppo di 14 statue a grandezza naturale, in cotto policromo, della Pietà, chiamata anche"compianto sul Cristo morto", di grande efficacia realistica e qualificata come opera tardoquattrocentesca, di Agostino De Fondulis (chiamato anche De Fondutis in seguito ad un'erronea lettura della firma),

San Fedele, dove Simone da Peterzano dipinse una Deposizione con una appassionata e struggente Maddalena dalla bellissima treccia bionda e il vasetto con la "mirra"  per ungere e imbalsamare il corpo del Crocifisso.

Questa antica tradizione religiosa ha dato poi luogo al detto : "Fà el gir di sètt ges " riferito scherzosamente agli  ubriaconi che per motivi meno spirituali, usavano visitare, in una specie di processione, i luoghi consacrati al dio Bacco. Da qui  l'irriverente  espressione, tutta milanese, che paragona il sacro al profano.